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L’ASILO NIDO AZIENDALE: TRASFORMARE UN PROBLEMA IN OPPORTUNITÀ

Gennaio è il mese delle grandi iscrizioni a scuola e anche dei primi problemi per i genitori che iscrivono i bambini al nido per la prima volta.


Tra carenza di posti, liste d’attesa infinite e rette altissime, sono molti i genitori in difficoltà che non riescono a trovare un posto sicuro in cui lasciare il proprio figlio e, soprattutto, sono tantissime le mamme che sono costrette a rinunciare completamente al proprio lavoro per occuparsi dei figli. 


Eppure, una soluzione (anzi, più di una) ci sarebbe. In questo articolo approfondiremo una misura a sostegno delle famiglie molto richiesta e che potrebbe essere davvero risolutiva: l’asilo nido aziendale e alcune sue alternative. 


La storia di Emma e Marco


Emma e Marco (nomi di fantasia) hanno una bimba di sei mesi e, oggi, Emma ha deciso che si sente pronta a rientrare al lavoro. 


Vivono nel centro Italia con la loro bambina. I genitori di Emma lavorano entrambi, mentre i genitori di Marco vivono a più di 400km da loro. Nessuno dei familiari può occuparsi della bambina e, dopo aver fatto due conti, escludono la possibilità di assumere una baby-sitter. Optano per un asilo nido, perché costa meno, si dicono, e soprattutto permetterebbe alla bambina di crescere e giocare con altri suoi coetanei. 

Allora, prendono il telefono, fanno un’attenta ricerca degli asili nido, filtrano in base alla zona (meglio vicino l’ufficio di uno dei due) e in base agli orari (devono coprire gli orari di lavoro, dalle 8 alle 18), e ne selezionano ben tre. Con l’emozione della prima volta, Emma chiama il primo asilo nido e chiede per l’iscrizione, rispondono: “Mi dispiace signora, al momento siamo al completo per tre anni. Vuole che la metta in lista d’attesa?”. 


Emma rifiuta, la bambina tra tre anni comincerà la scuola dell’infanzia, non andrà più al nido. Poi chiama la seconda scuola, e ottiene una risposta molto simile. Con più fretta, come se l’ultimo posto potesse essere occupato proprio in quegli ultimi secondi, Emma chiama l’ultima scuola tra quelle che aveva selezionato: “Certo, signora, abbiamo un posto, però non da settembre 2025, ma 2026. La segno?” 


Emma è sconfortata, ma accetta di farsi mettere in lista. In fondo, si dice, per un anno magari troveranno una soluzione. Marco, nel frattempo, comincia a cercare altri asili, rinunciando alla comodità della vicinanza all’ufficio e anche agli orari compatibili con il lavoro. In qualche modo, si dicono, riusciranno a incastrare tutto. 


Dopo tredici telefonate ad altrettante scuole, trovano finalmente un posto libero da subito: un asilo nido a 10km da casa e 15km dall’ufficio, aperto dalle 8 alle 16. Non fa niente, si dicono, usciranno prima di casa la mattina e si alterneranno per chiedere un permesso di uscita anticipata per andare a prendere la piccola alla chiusura. 


E poi, un ultimo particolare: la retta mensile è di €500,00. È tanto, è vero, ma non hanno alternative. A parte, ovviamente, che uno dei due lasci il lavoro. 


La situazione in Italia


La storia di Emma e Marco è la storia di tantissimi genitori che, al momento di iscrivere il proprio figlio al nido si scontrano con un muro fatto di liste d’attesa infinite, posti limitati e costi altissimi. 


Metà dei genitori che quest’anno iscriveranno per la prima volta il bambino all’asilo nido scoprirà che non c’è più posto (report Istat del 23/11/2023), e accetterà di essere inserito nelle già lunghissime liste d’attesa.


Come abbiamo spiegato più approfonditamente anche nell’articolo sulla genitorialità in Italia, l’alternativa che sceglie una mamma su cinque è lasciare il lavoro


Alcune regioni più di altre soffrono per questa indisponibilità di posti (il sud e le isole si posizionano agli ultimi posti), ma il problema permane in tutta Italia. Basti pensare che la disparità di posti disponibili tra centro e sud è di oltre 20 punti percentuali, e che la media italiana è del 28%, al di sotto della media UE del 33% e molto al di sotto dei valori di altri Paesi, come Francia e Spagna (50%), Danimarca (69,1%) e Olanda (74,2%). 


Grafico dei posti disponibili negli asili nido italiani suddivisi per zone

Come si può risolvere il problema della mancanza di posti negli asili nido, o in generale renderli più accessibili, e trasformare il rientro al lavoro in qualcosa di meno complicato? 


Una soluzione potrebbe essere che l’azienda integri un servizio di asilo nido. Ecco allora quali sono le possibilità. 


Asilo nido aziendale e altre soluzioni 


L’asilo nido aziendale è una soluzione che può essere adattata in base alle esigenze dei dipendenti e dell’azienda. Le forme più comuni sono: 


  • Asilo nido all’interno dell’azienda 

  • Asilo nido convenzionato 

  • Asilo nido aziendale per più azienda 


L’asilo nido interno all’azienda viene generalmente strutturato dedicando un’area della struttura aziendale adattandola ad accogliere dei bambini e il personale dedicato, può essere a gestione interna o esterna ed è generalmente la scelta migliore per grandi realtà aziendali. 


Nel caso in cui la richiesta non sia molto elevata, si può pensare alla soluzione del nido convenzionato, cioè scegliere una struttura vicino l’azienda che preveda dei posti esclusivi e/o a prezzi calmierati ad uso dei bambini dei dipendenti. 


Oppure, nel caso di più aziende, solitamente nel caso in cui siano anche vicine tra loro, una soluzione potrebbe essere quella di creare un asilo nido aziendale che accolga i bambini dei dipendenti di tutte le aziende coinvolte. 


Le soluzioni possibili, laddove richieste e necessarie, sono quindi tante e possono davvero soddisfare le diverse esigenze di tutti i genitori. 


Quali sono i vantaggi di un asilo nido aziendale 


Secondo il REGOLAMENTO pubblicato dall’INPS, tra le finalità dell’asilo nido aziendale c’è il “favorire il benessere psicologico delle lavoratrici e dei lavoratori grazie ad un’ottimizzazione del tempo dedicato alla vita familiare e all’impegno professionale”.  


I vantaggi immediati, per l’azienda e per i dipendenti, sono: 

  1. rientro semplificato e anticipato dal congedo; 

  2. maggiore soddisfazione e produttività dei dipendenti per miglior equilibrio lavoro-vita privata; 

  3. possibilità di pagare una retta agevolata, potendo arrivare a pagare anche la metà rispetto a un asilo privato esterno a seconda delle spese di cui si fa carico l’azienda. 

  4. tante cose belle per l’azienda, tra cui una migliore reputazione, una talent retention e un talent attraction più alti. 

Escludendo alcune eccezioni, l’asilo nido aziendale potrebbe quindi essere davvero vantaggioso.


Conclusioni 


Abbiamo elencato i vantaggi di un asilo nido aziendale e illustrato alcune alternative per poter venire incontro alle esigenze di tutti.

 

Ora, resta solo da capire se e quanto possa essere utile e richiesta all’interno della tua realtà. Infatti, ci possono essere dei casi in cui la risposta dei dipendenti alla possibilità di asilo aziendale è negativa.


Ad esempio, se un dipendente lavora con la modalità smartworking e l’azienda è lontana dalla propria abitazione, potrebbe preferire un asilo nido vicino al proprio domicilio, per non doversi recare in azienda anche i giorni in cui è previsto il lavoro da casa. Oppure, nel caso di aziende che lavorano con orari non compatibili con le fasce orarie di apertura dell’asilo.


In ogni caso, la soluzione è l’ascolto, ma anche fornire le giuste informazioni per potersi preparare al meglio ad affrontare la trafila per l’iscrizione al nido, in modo da permettere ai genitori di prepararsi a tempo debito.


Per aiutare nella fase di ascolto, si può anche pensare di sottoporre un questionario ai dipendenti, in modo da comprendere più facilmente le esigenze e le necessità di ciascuno.


Per informare maggiormente sul tema, abbiamo anche preparato una sezione del sito dedicata ai dipendenti delle aziende del nostro network, in cui potranno trovare ”qualche dritta” sul tema degli asili nido e non solo.


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