Come cambiare lavoro? Guida per reinventarsi
- 6 giorni fa
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Aggiornamento: 3 giorni fa
Nella nostra community raccogliamo storie da tutta Italia: racconti di mamme messe nelle condizioni di lasciare il lavoro, costrette a scegliere tra famiglia e carriera, con scelte tanto ovvie quanto tribolate.
Le testimonianze che ci riportano sono sincere e senza filtri, parlano delle dimissioni “come un lutto”, “come se avessi perso una parte di me”.
Le parole chiave che compaiono più spesso nelle storie di queste mamme sono: diverso, cambiare e nuovo. Quasi tutte palesano la necessità di rimettersi in gioco, di reinventarsi in un lavoro nuovo e si dicono disposte anche a cambiare area.
Per questo abbiamo pensato di scrivere una guida con tutti i consigli utili per reinventarsi, per racchiudere in un unico articolo tutto ciò che c’è da sapere su come cambiare lavoro.
Al termine dell’articolo, troverai dei link utili per aiutarti nella ricerca di un nuovo lavoro e una versione schematica e riassuntiva della guida in versione scaricabile.
A chi è rivolta questa guida su come cambiare lavoro e reinventarsi?
I nostri consigli prendono spunto dalle storie delle mamme della nostra community, che vogliono reinventarsi dopo i figli, ma sono validi per chiunque abbia voglia di rimettersi in gioco e cambiare lavoro. I motivi? Possono essere tanti: per esigenze personali, per inseguire una passione nuova o una propensione latente che ora è sbocciata.
Qualunque sia il motore che ti spinge a cercare un nuovo lavoro, qui troverai tutto ciò che ti serve sapere per andare dritto/a al punto.
Buona lettura!
I consigli che non ti da nessuno
Partiamo dall’inizio. Lo sappiamo che sul web sono tantissimi i profili che promettono soldi, fama e successo immediato con qualche parolina magica. La nostra guida non è magica: noi vogliamo darti gli strumenti e i consigli utili a costruire la vita che vorresti, sapendo che niente si costruisce dall’oggi al domani e che tutto ha bisogno di tempo ed energie.
Quello che vogliamo fare è risparmiare parte del tuo tempo e delle tue energie per aiutarti a incanalare tutto verso percorsi più proficui, senza perderti nei meandri del web, e rassicurarti sul fatto che non sei sola in questo percorso.
Abbiamo raccolto i tips & tricks più importanti per stilare una guida completa per reinventarsi e scoprire come cambiare lavoro nel modo migliore possibile.
La guida di Promama per voi
Consiglio zero: come abbiamo già detto, cambiare completamente lavoro o settore lavorativo non è impossibile, ma sicuramente richiede tempo ed energie. Se hai già un lavoro, a meno che le condizioni non siano davvero proibitive, è preferibile tenerlo, almeno finché non è disponibile l’alternativa. In breve: nessuno consiglierebbe mai un “salto nel vuoto”.
Assodato questo, e assicurateci che nessuno/a di voi abbia lasciato il lavoro in un improvviso impeto di follia solo perché ha trovato questa guida, passiamo ai consigli pratici.
Consiglio uno: avere le idee chiare
Dire “mi va bene qualsiasi cosa” non è vero. Se, ad esempio, non sopporti i numeri e ti viene proposto un lavoro come contabile amministrativo, allora non va bene qualsiasi cosa. Oppure, se si ottiene un lavoro come commessa ma vuoi trascorrere il weekend con tuo figlio, allora non va bene qualsiasi cosa. E per quanto sia apprezzabile la voglia di rimettersi in gioco con qualcosa di nuovo, è bene farsi un’idea di massima sull’ambito giusto per restringere la ricerca e andare a colpo sicuro.
Questo non vuol dire che è necessario sapere con precisione quale ruolo si vuole ricoprire (almeno in questa fase), ma avere un’idea di massima di quale area si vuole ricoprire o, almeno, di ciò che si cerca in un luogo di lavoro.
Non si tratta infatti di scegliere solo le possibili mansioni ricercate, ma anche le condizioni contrattuali: part time, full time, ibrido, full remote...le possibilità sono tantissime. Ecco, quindi il nostro primo consiglio: prendi un foglio e scrivi tutti i motivi per cui vuoi cambiare lavoro (o cercarne uno in un ambito diverso da quello che ricoprivi prima).
In funzione di questi, scrivi tutti i motivi che ti spingerebbero invece ad accettare un lavoro.
Ad esempio, Luisa è mamma da qualche mese e ha capito che il suo lavoro attuale, con contratto full time, lontano da casa 30 minuti di auto, su turni anche notturni, non si concilia con il suo voler essere anche una mamma. Per questo, “lavoro notturno”, “lontananza” e “turni rigidi” sono dei fattori che per lei non vanno bene, allora scrive “lavoro diurno”, “smart working” e “flessibilità oraria” come attributo positivo per la scelta del nuovo lavoro.
Ora, metti un numero accanto a ogni voce per scegliere il tuo personale ordine di importanza, dove “1” è il posto dedicato alla caratteristica più importante del tuo lavoro ideale.
Ad esempio, Luisa, che ha scoperto che il suo attuale ruolo di “responsabile qualità” non si concilia con il suo voler essere una mamma presente per una serie di motivi, ha riflettuto su quali sono gli aspetti che vorrebbe cambiare nella sua esperienza lavorativa. Ecco cosa ha scritto Luisa:
Fattori contro: | Fattori pro: |
1)lavoro notturno | 1)orario diurno |
2)lontananza | 2)possibilità di smart working |
3)rigidità oraria | 3)flessibilità oraria |
In questo modo, si rende conto che ciò che non le va più bene del suo lavoro, non è il ruolo in sé ma le condizioni contrattuali. Avendo appurato che la sua azienda non può permettersi un responsabile di qualità che lavori in smart working o solo durante il giorno e avendo una passione per il controllo dati e l’analisi, Luisa si orienta verso la ricerca di una posizione aperta più compatibile con la sua vita da mamma, in cui possa anche sfruttare le competenze già acquisite e le sue naturali propensioni.
L’obiettivo è capire esattamente cosa stai cercando e filtrare le caratteristiche che per te sono davvero importanti. Questo primo passo non è importante solo per capire cosa cercare, ma anche per organizzare il prossimo passo partendo da una consapevolezza maggiore di quali sono le tue competenze chiave, gli strumenti che puoi usare e il percorso migliore per te.
E questo ci porta al prossimo consiglio.
Consiglio due: il curriculum vitae
Ogni passo di questa guida serve prima di tutto a te che vuoi cercare un nuovo lavoro, ma questo vuol dire anche costruire un percorso che faciliti la selezione, preparando un curriculum preciso, onesto e coerente con ciò che sai e ciò che cerchi. Mettere mano al proprio cv in questa fase serve non tanto al selezionatore (dato che non è ancora il momento di mandarlo a nessuno!), ma a te, a ricordarti quante cose sai già fare e scoprire quali ancora vorresti eventualmente aggiungere.
Soprattutto se si vuole cambiare completamente settore, all’inizio potrebbe sembrare che tutto ciò che si è imparato sul mondo del lavoro non serva a nulla. Invece, tutto è importante: basta saperlo presentare.
Luisa, dopo 8 anni come Responsabile della Qualità in una fabbrica di biscotti e aver fatto un’analisi di ciò che le piace e di ciò che vuole evitare, ha trovato che un ruolo che potrebbe ricoprire senza rinunciare alle sue passioni è il ruolo di analista. Come può sfruttare la sua esperienza? La risposta è: valorizzando gli aspetti che può riutilizzare nel ruolo che cerca, dimostrando che le sue competenze sono trasversali.
Ecco cosa scrive:
Nella mia lunga esperienza come responsabile della Qualità, ho sviluppato solide competenze analisi dei dati, monitoraggio KPI, gestione di processi complessi e implementazione di sistemi di miglioramento. Si aggiungono competenze acquisite quali: gestione degli imprevisti, problem solving e pianificazione. Sono orientata a ruoli in cui posso valorizzare la mia capacità di interpretare dati, ottimizzare procedure e supportare decisioni strategiche basate sull’analisi dei dati.
In questo modo, mette in risalto le competenze acquisite senza collegarle in maniera stretta al ruolo che ricopriva prima.
In questa fase non serve che il cv sia pronto da inviare (questo lo vedremo dopo), ma è sufficiente che contenga tutte le informazioni che ti riguardano e che possono essere sfruttate per la ricerca del nuovo lavoro.
Ora, è il momento di passare alla fase successiva.
Consiglio tre: scegli la direzione
Adesso che sai cosa cerchi e hai ben chiari quali sono gli strumenti a tua disposizione, cerchiamo di capire quale direzione conviene prendere.
Piccola premessa doverosa sull’analisi delle competenze: storicamente le donne sono più suscettibili alla sindrome dell’impostore (vedi studio psypost.com) e questo ha, tra gli effetti, quello di non essere sufficientemente obiettive sulle proprie capacità. In questa fase, perciò, può essere utile immedesimarsi in un selezionatore (o, perché no, chiedere all’AI di farlo per noi) e domandarsi quali caratteristiche e competenze cercheresti per la posizione a cui ambisci.
Ora, scegliamo la tua nuova direzione. Innanzitutto, cerchiamo di capire quale aspetto del tuo lavoro vuoi davvero cambiare:
vuoi cambiare settore ma sfruttare le competenze che già hai? Allora concentrati sulle tue skills e fai una lista delle mansioni che potresti ricoprire.
vuoi cambiare lavoro per avere più flessibilità? Allora dovrai solo aggiungere alla tua ricerca delle parole chiave come “smart working”, “ibrido”, “remote”, ecc. (ricorda che qui trovi le offerte di lavoro con la specifica della modalità di lavoro).
vuoi cambiare completamente lavoro? In questo caso, abbiamo qualche consiglio extra.
In caso di cambio radicale, infatti, è necessario fare un’ulteriore scelta rispondendo alla domanda: “sono disposta a seguire dei corsi di formazione?”. Se la risposta è sì, allora il ventaglio delle possibilità si apre enormemente. Se invece la risposta è no, allora si torna al punto 1.
Luisa, confrontando le competenze che ha elencato grazie alla nostra guida con le posizioni aperte online, ha scoperto che può ambire a candidarsi come analista. Osserva anche che per le posizioni aperte per un ruolo simile sono richieste ottime capacità organizzative, una discreta conoscenza dei numeri e una certa dimestichezza con i programmi base di analisi dati.
Le prime due competenze le possiede, mentre sull’ultima ha qualche dubbio. Facendo una ricerca veloce per la posizione che cerca, ha letto spesso la richiesta di conoscenza di un certo software di analisi dati la cui conoscenza compare spessissimo tra i requisiti richiesti, di cui decide di impararne il funzionamento. Grazie a questo esercizio, ora sa che un corso specifico potrebbe aiutarla e ne cerca uno, preferibilmente gratuito, ancora meglio se registrato e in FAD asincrona, per poter colmare quella che vede come una lacuna.
Ultimo consiglio: passiamo all’azione
Ricapitoliamo:
Hai organizzato le idee e hai capito cosa esattamente non ti va bene nel tuo attuale lavoro e, quindi, cosa stai cercando nel nuovo
Hai abbozzato il tuo curriculum vitae e hai elencato tutte le tue competenze
Hai capito cosa davvero vuoi cambiare e, se hai scelto di investire sulla formazione, hai preparato un piano d’azione sui corsi che potrebbero servirti
E ora?
Adesso non ti resta che finalizzare il tuo cv a prova di selezione (qui trovi dei consigli utilissimi per farlo) e inviarlo...ma dove?
Se hai già fatto una ricerca di posizioni aperte, sai che molte offerte puoi trovarle su diversi siti, mentre altre sono difficilissime da trovare. Per evitare di perdere tempo, ti consigliamo di dare un’occhiata:
qui per avere la certezza di trovare aziende family friendly
su LinkedIn, per avere anche un quadro completo dell’azienda che cerca talenti
Ricapitoliamo, ora, alcuni link utili che possono aiutarti nella tua ricerca del nuovo lavoro:
qui trovi delle risorse gratuite con dei consigli su come rifare il cv
qui trovi la possibilità di iscriverti ad un corso pensato proprio per le mamme che cercano un nuovo lavoro, un concentrato di strumenti pratici, ispirazione e consapevolezza per aiutare i genitori a rimettersi in gioco nel mondo del lavoro con nuove energie e obiettivi chiari
qui trovi le nostre pills gratuite su temi interessanti, tra cui dei consigli pratici su come prepararsi al colloquio e raccontarsi al meglio
Infine, se vuoi, puoi scaricare la nostra guida per averla sempre a disposizione.
Pronti? Via!
Sapevi che una mamma su 5 lascia il lavoro dopo la maternità? Il 96,8% di loro si dimettono volontariamente per inconciliabilità tra vita privata e professionale.
Ecco perché incentiviamo il cambiamento ed ecco perché abbiamo scritto questa guida: per supportarti al meglio in questa fase e perché nessuna mamma debba rinunciare ad essere anche lavoratrice se non lo vuole.
Non c’è evoluzione senza cambiamento, per questo non ci resta che augurarti un grande “in bocca al lupo” per questa nuova avventura!
*Foto credits: freepik.com